Tre giorni soltanto, ma intensi come un racconto che non concede pause
Si parte da Catania, come sempre. Prima di entrare davvero nel cuore della città ho bisogno di osservarla dall’alto, di comprenderne la forma, il respiro. Salgo fino alla terrazza della chiesa di San Nicolò l’Arena, uno dei tre punti dai quali amo guardare Catania dall’alto. Da qui la città si lascia leggere tutta insieme: il mare, l’Etna, i tetti, le strade che si intrecciano come vene. È un momento di libertà pura, di aria piena nei polmoni, prima di scendere di nuovo tra i dettagli, le pietre laviche, i passi, le storie.
Poi la strada mi conduce verso Castiglione di Sicilia, accompagnato dalle suggestioni dell’Etna. Il vulcano non è solo un paesaggio: è una presenza, una voce silenziosa che accompagna ogni spostamento, soprattutto d’inverno.
Venerdì 12 dicembre è il giorno della parola e del mistero. A Catania si tiene la conferenza “Catania Misteriosa: fantasmi, spiriti e indagini paranormali” insieme a Michele Torregrossa, fondatore del GH Catania. Storie, testimonianze, domande aperte. La città, di notte, sembra ascoltare.
Sabato 13 dicembre inizia con una passeggiata mattutina a Castiglione di Sicilia. È qui che scopro una meridiana unica per il territorio, discreta e affascinante, capace di raccontare il tempo senza fretta. Segue la visita al Castello Lauria, tra mura antiche e silenzi che parlano più delle parole.
La sera si torna a Catania per il Christmas Tour, guidato da Maria Grazia Attanasi: una città illuminata, ma non addomesticata, dove il Natale convive con la pietra nera e le ombre.
Domenica mattina, di nuovo a Castiglione, è dedicata al trekking urbano. Camminare è il modo migliore per capire un luogo: salite, discese, scorci improvvisi, porte socchiuse. Ogni passo aggiunge un frammento alla mappa interiore.
Lunedì, prima del rientro, un’ultima camminata tra le campagne di Castiglione di Sicilia, verso ’U Cannizzu. Il paesaggio si fa essenziale, quasi primordiale. È il modo giusto per chiudere: rallentare, osservare, imprimere nella memoria.
In tutti questi giorni, Catania resta sullo sfondo e in primo piano, con appunti fotografici raccolti strada dopo strada, senza un ordine preciso, come si fa con le cose importanti.